«Humanum est peccare, evangelicum emendare et diabolicum perseverare». Suppliche di prigionieri nel carcere milanese della Malastalla

di Marina Gazzini

Abstract

L’articolo offre un piccolo spaccato di vita all’interno delle carceri di Milano in età visconteo-sforzesca. Fonte privilegiata sono le suppliche che i prigionieri stessi inoltravano ai principi tramite la mediazione di individui che si occupavano della loro assistenza, sul piano materiale, spirituale e finanche legale, come nel caso della Società dei Protettori dei carcerati, confraternita fondata nel 1466 e avente giurisdizione sui prigioneri della Malastalla, singolare istituzione ibrida tra ospedale e carcere pubblico.

Abstract Inglese

The paper offers a depiction of life in late medieval Milanese prisons. The main sources of information are prisoners’ petitions given to the Duke of Milan by mediators that also took care of prisoners’ welfare. In 1466 a  new confraternity, the Society of the Protectors of prisoners, was formed by upper-class Milanese citizens that had been giving physical, spiritual and even legal aid to prisoners of Malastalla, a charitable institution that was a peculiar hybrid between hospital and public prison.

 

 

 


L'Autore

Marina Gazzini (Milano, 1965) è professore associato di Storia medievale. Laureata in Lettere moderne presso l'Università degli Studi di Milano dove ha successivamente conseguito il titolo di dottore di ricerca in Storia medievale, dal 1997 afferisce al Dipartimento di Lettere, Arti, Storia e Società dell'Università di Parma. I suoi interessi di ricerca sono prevalentemente rivolti verso tematiche economico-sociali, con speciale riguardo per lo studio dei ceti mercantile e artigiano e per la storia dell'associazionismo confraternale e delle istituzioni assistenziali in età bassomedievale. Ha curato l'edizione di fonti relative alle tematiche indicate: statuti confraternali, libri di conto, matricole..

Parole chiave / Keywords